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Luigi era un sognatore ormai incapace di sognare. Ideali affogati nella castrante vita della piccola provincia italiana, aveva lasciato che altri gli cucissero addosso il vestito sbagliato. Erica era una pietra grezza che nascondeva la sua naturale bellezza sotto la coltre polverosa d'una vita sprecata, vissuta ai margini. La montagna, con i suoi silenzi e i ritmi lenti della vita, fece da sfondo al loro incontro, inaspettato, eppure, per quanto casuale, cercato, desiderato. Ma il passato era più che mai presente, mentre il presente era appeso a un filo sottile, sospeso tra la vita e la morte. Sarebbe stata una storia complessa la loro, ma andava scritta. L'unica certezza era che nulla sarebbe stato più come prima. Il romanzo è uno spaccato della vita a cavallo tra l'ultimo quarto del '900 e l'inizio del nuovo millennio, con le contraddizioni, le esaltazioni e le paure che hanno caratterizzato quegli anni. Luigi ed Erica stimolano riflessioni e domande su temi come dignità, rispetto, lealtà, emarginazione e accettazione della diversità e amore. La loro storia è un segnale di speranza, soprattutto per chi pensa che la propria vita non abbia più sbocchi.